Il Processo aea Vecia è una delle manifestazioni storiche più antiche della città di Treviso: il primo processo, infatti, risale al 1966 e da allora si è tenuto ogni anno senza interruzioni fino al 2020. Questa allegra tradizione è tornata ad animare il centro cittadino nel 2022, dopo due anni di pausa dovuta all’emergenza Covid-19.
Brusar a vecia a metà quaresima è quindi un appuntamento fisso che getta una luce di spensieratezza in un periodo della vita cristiana notoriamente dedicato alla rinuncia e alla meditazione: infatti, usanza vuole che in questo giorno si possa tornar magnar fritoe e gaeani!
La protagonista indiscussa di questo evento è la Vecia, un fantoccio di stoffa che incarna tutte le magagne e i difetti dell’amministrazione cittadina, comunale e provinciale. Attraverso la sua figura, vengono quindi messi alla berlina, in un clima di serena ironia, politici importanti e riconosciuti della città, all’occasione di un processo animato da tre simpatici personaggi:
- il Magistrato Saltabussoea Tarquinio;
- l’Avvocato difensore Ildebrando Ugone, detto Imega;
- il Conte Calsina, portavoce dell’accusa, che per ben cinquantaquattro anni è stato impersonato dal Presidente e fondatore del Gruppo Folkloristico Trevigiano Gianfranco Crespan. Nel 2022 è stato sostituito da un’accusa popolare.
Dopo aver ascoltato la difesa e l’accusa, si procede al verdetto finale, che prevede sempre il Rogo della Vecia sopra al fiume Sile: è un atto di liberazione e di speranza per un anno migliore.
Il Processo aea Vecia è un fatto comunitario, civico e civile, di una società che sa interrogarsi, confessare i propri difetti, sorriderci su e sfogare i suoi malumori in maniera ironica.